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Scritto Mercoledì 29 aprile 2009 alle 14:50

Sulla Festa del 1° Maggio

Venerdì è il primo maggio e in quasi tutto il mondo si celebra la festa del lavoro.
Purtroppo quest’anno c’è poco da festeggiare, la crisi economica causata dalla speculazione finanziaria e da un mercato senza regole sta producendo miseria e disperazione.
È bene ricordare che nei Paesi industrializzati questa crisi sta impoverendo milioni di persone, ma che nei Paesi in via di sviluppo, questa crisi porta alla miseria più assoluta e all’aumento delle morti per denutrizione e malattie.
Questa crisi porta ad un aumento delle diseguaglianze sociali, basti pensare che i 20 uomini più ricchi del mondo detengono una ricchezza complessiva pari a quella del miliardo (1.000.000.000) più povero.
Anche in Italia è aumentata notevolmente la forbice tra ricchi e poveri,  nel 1960 ad un lavoratore dipendente servivano 40 anni per guadagnare quanto un top manager, oggi ne servono tra i 400 e i 1.000.
Quotidianamente leggiamo sulle cronache di supermanager, sportivi, persone di spettacolo, uomini politici che guadagnano cifre spropositate, spesso oltre che essere cifre immorali sono anche ben al di sopra dei meriti di questi presunti “geni”
C’è una crisi senza precedenti, ci sembra moralmente ed eticamente doveroso chiedere “sacrifici” a chi è ricco prima di chiederli a pensionati e lavoratori dipendenti che faticano ad arrivare a fine mese.
A tutte le richieste che avanziamo per tutelare i più deboli ci viene risposto da parte del Governo che non ci sono risorse, che abbiamo un debito pubblico enorme, ecc. ecc. poi si scopre che aumenta l’evasione fiscale, e che nelle banche dei cosiddetti paradisi fiscali ci sono 550 miliardi di Euro depositati da cittadini italiani, di questi circa 300 sono in Svizzera, e circa il 70% sono di cittadini Lombardi.
Le risorse ci sono, serve la volontà politica di andare a prenderle.
Recentemente la presidente di Confindustria ha dichiarato che si comincia a vedere la fine del tunnel, solo pochi giorni prima aveva formulato previsioni nerissime per tutto il 2009, temo che i fatti e sopratutto i numeri confermino le ipotesi più negative.
Anche nel nostro territorio la crisi continua a pesare e purtroppo non si vede nessun segno di miglioramento, servono più risorse per gli ammortizzatori sociali ed è indispensabili estenderli a chi oggi ne è escluso, recentemente abbiamo firmato assieme alla Provincia e alle associazioni imprenditoriali un accordo positivo con alcune banche locali per aiutare i lavoratori in difficoltà a causa della crisi.
Purtroppo sono del tutto indifferenti a questa situazione le banche più importanti che continuano a non rispondere a queste sollecitazioni.
Il primo maggio saremo in piazza anche a Lecco assieme a Cisl e Uil per ribadire con forza la centralità del lavoro e delle persone e per chiedere, anzi pretendere da chi ne ha la responsabilità interventi urgenti per uscire dalla crisi e per sostenere il reddito di lavoratori e pensionati.

 

Alberto Anghileri
Segretario generale Cgil Lecco

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