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Scritto Venerd́ 20 novembre 2009 alle 17:58

Presentato il 10° rapporto sull'immigrazione
nel Lecchese. Gli stranieri in Provincia
sono 29.300, al 75% ``residenti``

Lecco

Questa mattina in sala Ticozzi è stato presentato il 10° rapporto sull’immigrazione straniera in provincia di Lecco, realizzato dall’osservatorio provinciale sull’immigrazione in collaborazione con  la fondazione Ismu (Iniziative e Studi sulla Multietnicità), l’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità (Orim) e la Provincia di Lecco.

 

 

L`assessore provinciale Antonio Conrater, il prefetto Nicola Prete e la dottoressa Laura Motolese

 

Presenti alla conferenza il presidente della Provincia Daniele Nava, il prefetto Nicola Prete, il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Fausto Gheller, il presidente della CCIAA (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura) Vico Valassi, l’assessore provinciale ai servizi alla persona e alla famiglia Antonio Conrater e l’assessore regionale alla famiglia e alla solidarietà sociale Giulio Boscagli. Sono intervenuti inoltre la dottoressa Laura Motolese, vice prefetto aggiunto e dirigente dello sportello unico immigrazione e il prevosto di Lecco, monsignor Franco Cecchini.

 

 

A destra l`intervento di Mons. Franco Cecchin

 

A presentare il consueto rapporto annuale sull’immigrazione sono intervenuti il dott. Giancarlo Blangiardo dell’Universitò Milano-Bicocca e della fondazione Ismu e il dott. Alessio Menonna della fondazione Ismu.

 

Dimensioni della crescita degli stranieri in Italia

Al 1° gennaio 2009 ammonta a 3,9 milioni il totale della popolazione straniera residente in Italia (una cifra pari circa al numero di abitanti della Puglia, ottava regione d’Italia). Durante il 2008 sono state 459 mila le unità di crescita, pari circa a +13% e in totale sono 1 milione 525 mila le famiglie straniere sul nostro territorio.

I residenti stranieri minorenni sono passati dai 412mila del 1° gennaio 2004 a 864mila al 1° gennaio 2009 (+109%), di cui 519mila nati in Italia. In particolare gli stranieri nati in Italia nel 2008 sono 72mila, pari circa al 12,6% dei 577mila nati totali. Un apporto molto importante per una popolazione in progressivo invecchiamento e diminuzione come quella italiana: secondo alcune stime ogni anno ci sono all’incirca 560mila nuovi nati mentre ne sarebbero necessari circa 800mila per mantenere costante il numero della popolazione. Sebbene le nuove nascite di oggi porranno in futuro il problema dell’invecchiamento dell’immigrazione e, parimenti, si stia registrando anche una contrazione della fecondità delle donne straniere (diminuisce il numero di figli pro capite), che si stanno gradualmente adattando al comportamento in Italia probabilmente perché avvertono le stesse problematiche di gestione dei figli.

Per quanto riguarda la cittadinanza, nel 2008 ad acquisirla sono stati 54mila, più del triplo rispetto al 2003 (17mila); un numero non ancora molto alto ma che si prevede in forte crescita nei prossimi anni.

 

 

Secondo da sinistra il presidente della provincia Daniele Nava

 

 

Situazione in Lombardia

L’immigrazione è diretta verso le zone più ricche, pertanto la Lombardia in quanto “locomotiva” d’Italia costituisce una delle zone di attrazione principali e ospita circa un quarto degli stranieri presenti in Italia: al 1° luglio 2008 si è registrato da un minimo di 1milione 26mila a un massimo di 1milione 92mila stranieri, circa 121mila in più rispetto al 1° luglio 2007. Volendo fare delle proporzioni, la Lombardia possiede circa 10milioni di abitanti, di cui oltre 1 milione è straniero. Un aumento esponenziale rispetto al 2001, quando gli stranieri erano solo 400mila e che tuttavia, come ha voluto sottolineare il dott. Blangiardo, non ha creato particolari conflitti: “Si è passati in pochi anni a più del doppio ma in maniera graduale e morbida, senza particolari rivoluzioni a questo dimostra la grande capacità del sistema lombardo di reagire al fenomeno, è bene dunque affrontare le cose con realismo ma anche con ottimismo”.

 

Provincia di Lecco

In questi anni la popolazione straniera presente nella provincia di Lecco è passata dalle 10.500 unità del gennaio 2001 a 29.300 unità (luglio 2008), di cui tre quarti formata da persone residenti (cioè iscritte agli uffici anagrafe comunali), elemento che parla di stabilizzazione sul territorio provinciale.

Dal 2001 al 2008 est-europei e latinoamericani hanno quasi raddoppiato la loro presenza nel lecchese mentre i macrogruppi africani (Nord, Centro-Sud) e gli asiatici sono cresciuti meno a livello percentuale con un incremento di oltre il doppio per l’Africa del nord e l’Asia. La numerosità est-europea è passata così da 3.200 a 11.500 unità mentre gli africani del nord sono cresciuti da 2.700 a 6.800 unità e quelli dell’Africa centro meridionale da 2.700 a 5.600 unità.

Ai primi quattro posti secondo il Paese di provenienza ci sono: Marocco con 4.860 unità, Romania con 4.290 unità, Albania con 3.400 unità e Senegal con 2.100 unità. In particolare nel 2007 la Romania ha superato per livello di presenze il Senegal e nel 2008 ha superato anche l’Albania, raddoppiando in un solo anno il numero delle sue presenze, un incremento legato all’ingresso del Paese in UE.

Per quanto riguarda l’incidenza dell’irregolarità, è cresciuta molto a inizio decennio, in concomitanza con la sanatoria Bossi-Fini (che poi ha però abbattuto la presenza), per poi stabilizzarsi. Al 1° luglio 2009 gli stranieri irregolari sono circa 4mila, un fenomeno che mostra un aumento lineare, nonostante l’ingresso di Romania e Bulgaria in Europa e le numerose sanatorie. In particolare risulta particolarmente elevato il tasso di irregolarità marocchino (21%), seguito da quello egiziano, una cifra che stupisce in quanto generalmente i gruppi più grossi e storicamente presenti generalmente presentano i tassi di irregolarità più bassi.

Per quanto riguarda i distretti sanitari invece, Lecco accentra il 49% delle presenze complessive della Provincia (14.300 unità) contro le 11.500 unità del distretto di Merate e le 3.500 presenze di quello di Bellano.

 

 

A livello di composizione per genere si registra la presenza di un maggior numero di uomini, anche se si osserva un decremento nel corso degli anni in favore di un aumento della quota delle donne (dal 30% nel 2002 al 46% del 2008). Una grande fetta di immigrati vive in Italia da 5-10 anni e a livello regionale Lecco si posiziona ai primi  posti per l’anzianità della presenza in Italia (relativamente al genere maschile).

Per quanto riguarda le condizioni lavorative due immigrati su cinque sono occupati in maniera regolare a tempo indeterminato e la percentuale di occupazione irregolare è tra le più basse della regione, sebbene in lieve crescita. Infine il confronto con le altre province lombarde pone Lecco al secondo posto per la percentuale di case di proprietà (28,2%), inoltre è al di sopra della media lombarda per la quota di case in affitto (52%) elemento che parla di un buon inserimento e integrazione della popolazione immigrata.

 

 

Una situazione giudicata complessivamente in modo positivo dal dott. Blangiardi: “Nella graduatoria del processo di integrazione della Regione degli ultimi anni (condotta in base a indici quali la padronanza della lingua, il possesso di una casa, di un lavoro e i legami sociali) la provincia di Lecco è ai vertici sotto diversi punti di vista. Il percorso di integrazione è lento e va avanti di pari passo con l’anzianità dell’immigrazione e il cambiamento del territorio accogliente, in ogni caso prosegue ovunque e questo ci fa ben sperare”.

 

Marta Mazzolari

 



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