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Scritto Venerdì 20 novembre 2009 alle 18:38

Perchè non amo la Lega di oggi

Lecco

Chiarito che intendo l`Organizzazione politica, il motivo perchè non amo la Lega è uno solo : la rabbia.
La rabbia di vedere la metamorfosi di un movimento che con la forza dello spontaneismo popolare, certo con qualche deviazione e punti critici, aveva coinvolto e convogliato il desiderio del cambiamento della società italiana, spazzando via ovviamente la politica, untuosa, appiccicosa, corrotta , che si muoveva solo in cambio di lauti riconoscimenti economici, considerando il bene comune, spesso, un ostacolo agli interessi privati.
Quella Lega copriva le spalle ai Magistrati e dava loro forza per colpire i rappresentanti dell`insano groviglio politico-economico, fino alle più alte cariche dello Stato.
Oggi i Magistrati,che continuano a fare lo stesso lavoro di allora, vengono continuamente attaccati, e non solo sono stati abbandonati dalla Lega, ma la ritrovano tra i detrattori del loro operato. Mentre i "ladroni" di un tempo si riciclano in continuazione e passano per martiri: voglio proprio vedere le facce dei capi leghisti, attuali, quando dovranno partecipare all`inaugurazione di una bella statua al "perseguitato" Craxi !
Ma quella era la Lega del "goliardico" Bossi, del primo Maroni, della Pivetti lady di ferro e non ancora show-girl, di Pagliarini e di molti altri ai quali solo accostare i Bonaiuti, i Capezzone, i Cicchitto, i Gasparri (mamma mia), per non parlare dei Ghedini e compagni, sarebbe stato ritenuto oltraggioso. Poi, ahimè, sono emersi nella galassia leghista, prima i Prosperini, i Borghezio, i Calderoli, protagonisti della rissa politica senza sbocco, fino ad arrivare ai Salvini o a Castelli, quest`ultimo sempre più a braccetto di Maurizio Lupi: il Gatto e la Volpe della, non ancora chiara , vicenda dei pozzi petroliferi di Montevecchia. Chi avrebbe mai pensato ad un legame Lega e CL, in quegli anni ?
La rabbia cresce ripensando, rileggendo e rivedendo sui blog le campagne, sempre chiaramente sottoscritte con dichiarazioni dei capi leghisti, contro quelli che la Padania , riportando virgolettate le parole degli stessi capi, definiva "mafiosi da cui liberare lo Stato": le foto erano quelle, tra altri, ma in primo piano, di Dell`Utri e Berlusconi.
Non penso che il buon Vimercati, ci fosse ora, si prostrerebbe come tale signor Feltri, dinanzi al padrone.
Fortunatamente c`è Internet e in qualche sito resterà sempre traccia di quei giudizi, tracce indelebili, che ora gli stessi capi possono solo precipitarsi, ogni volta, a "giustificare", mandando a farsi benedire il concetto di "duri e puri" !
Ancora rabbia nel vedere il comportamento bifronte degli attuali condottieri. "Roma ladrona" alla domenica in Val Seriana, sì certo, ma soprattutto "Roma puttana" che, se sei nel gruppo giusto, ti accoglie a braccia aperte dal lunedì al venerdì e una "sedia" non te la nega.
E che dire dei pilastri del movimento ? Detto della pulizia dello Stato ( Napoli di qualche tempo fa o la taciuta Palermo di adesso, al confronto sono uno spot di Mastro Lindo), il cavallo di battaglia, il Federalismo, è sempre più un miraggio, visto anche la propensione egocentrico-hollywoodiana di questo Governo, immagine scolpita del Premier.
Per quanto riguarda il decentramento dello Stato siamo ancora ai calendari venatori o di pesca, a parte, ovviamente la sanità, che essendo vista da Roma come un pozzo senza fondo (e fondi) di spesa, volentieri è lasciata in gestione alle Regioni. Mentre alle stesse Regioni, ultimamente, si è imposto un bel "Piano Casa", non ancora digerito. Ai Comuni si è tolta l`I.C.I., provvedimento sacrosanto per la prima casa, peraltro già varato dal Governo precedente per le abitazioni NON di lusso, senza sostituire questa fonte di finanziamento per gli Enti Locali, con altra fonte parimenti adeguata. E visto che parliamo di "fonti", notizia fresca è la privatizzazione dell`acqua, adottata col voto di fiducia: fino ad ora è stata sempre gestita da municipalizzate o consorzi di comuni: più decentramento di così ......che sparisce.
Tutti bei provvedimenti adottati con la Lega nella versione "romana", ma anche taluni "governanti" locali lasciano pesanti impronte del loro operato: senza guardare troppo lontano, Lesmo, da almeno tre legislature "valorizzata" da sindaci leghisti, è stata ricoperta di cemento in ogni angolo ed ora si becca pure la Pedemontana....in barba ai cartelli elettorali: "padroni a casa nostra, basta cemento sulla terra dei nostri padri!". Per onestà a Lesmo la locale sezione si è guardata bene di affiggere il suddetto manifesto, forse anche per questa coerenza il sindaco in carica è stato chiamato a sostituire in Parlamento il "mitico" Salvini....
E allora cosa è rimasto dei capisaldi che muovevano l`impetuosa onda leghista ? Poco o nulla, sostituiti col "pericolo incombente del`immigrato", causa di tutti i nostri mali, dell` insicurezza pubblica, della crisi del lavoro, del dissesto del territorio, della crisi delle famiglie con relative tragedie quotidiane. Insomma se c`è un guaio, abbiamo già la causa, con le fattezze umane !
D`altra parte il "Dagli all`untore", se vogliamo è patrimonio della storia lombarda.
Come si può apprezzare una parabolla di tal genere, ancor più amarla ? Qualcuno dirà che i numeri danno ragione a questa strategia (data la confusione generata, è puro eufemismo), ma siamo seri, esiste una qualità dei numeri! La Lega ha ottenuto dei ministeri, certo quello dell`Agricoltura non potevano darlo ad "uno del Sud" e poi a "loro" interessavano le grandi opere con relative ricadute finanziarie, e a Maroni quello degli Interni, senza benzina per le auto della Polizia ma con carta bianca per litigare coi maltesi, su chi deve lasciare affogare dei poveri disgraziati.
Per quanto riguarda i successi elettorali, attenzione quando si parla di percentuali, visto che di questi tempi il 30% sta a guardare ( e certo non simpatizza per la destra), e vien da chiedersi se aveva più valore l`elettorato di quella stagione, convinto e motivato, o questo deluso dagli altri, ma che domani può buttarsi tra nuove braccia ? Magari, allettato da qualche promessa, proprio tra quelle berlusconiane, così che il Premier può finalmente ( per lui) liberarsi del "sacco Lega", per giunta svuotato di ogni contenuto.
Ecco la rabbia: il sacco svuotato, o più chiaramente , la Lega è stata e resta ad oggi un`occasione, coscientemente, mancata.
Sparito il carisma-Bossi, chi la gestirà tra gli attuali capi ? Forse Zaia esce un attimo dal pantano in cui si sono volutamente cacciati. Ma potrebbe più facilmente frantumarsi, portando via le "possibilità" di una nuova stagione politico-sociale, riconsegnando il Paese alla "normalizzazione", già coltivata giorno dopo giorno dal Governo in carica.
Penso alla rabbia che devono avere in corpo i Leghisti, quelli veri che hanno vissuto il fenomeno dall`interno, ma che non possono manifestare, al contrario di me, che sono solo un osservatore esterno: ma questo pensiero non mi porta pace, perchè quando un`occasione di cambiamento generale è fatta abortire, lo è per tutti.



Sala Alfio



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