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Scritto Sabato 21 novembre 2009 alle 09:55

Violenze sessuali, maltrattamenti, ‘stalking', dibattito con i Magistrati lecchesi. In corso ben 142 procedimenti penali

Lecco

?Abbiamo promosso questo incontro con le forze dell`ordine, con i medici e con gli operatori sociali perch? fattispecie di reati come stalking, maltrattamenti e violenza sessuale richiedono a noi tutti competenze nuove, sia dal punto di vista professionale che da quello umano?.

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Tommaso Buonanno Procuratore Capo della Repubblica di Lecco

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Con queste parole il Procuratore della Repubblica Tommaso Buonanno ha introdotto i lavori dello scorso gioved? pomeriggio presso la Camera di Commercio di Lecco, rivolgendosi ad una attenta platea composta da ufficiali e sottufficiali dei carabinieri, agenti di polizia penitenziaria, finanzieri, agenti di polizia locale, medici e responsabili di comunit? operanti nel territorio lecchese. L`obiettivo? Condividere le esperienze del Tribunale in merito ai delitti contro i soggetti deboli con le Forze dell`Ordine e gli altri attori istituzionali.

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A destra Vico Valassi Presidente della Camera di Commercio di Lecco

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Stalking, maltrattamenti e violenza sessuale. Delitti contro soggetti indifesi. Delitti odiosi in merito ai quali si ? intervenuto a livello legislativo nel Febbraio scorso. Delitti contro i quali occorre che i diversi attori si muovano in sinergia, tempestivamente, ma con la chiara consapevolezza della fragilit? dei soggetti coinvolti.

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?Si entra in una sfera intima, ? ha continuato il Procuratore Buonanno ? si ha a che fare con minori, donne, adolescenti, e in generale con soggetti che non hanno l`abitudine a confrontarsi con l`esterno. Occorrono competenze particolari, competenze nuove. A Lecco esiste una buona coesione istituzionale, devo darne atto. Dal punto di vista della collaborazione tra organi di polizia, magistrati, medici e operatori si pu? dire che siamo un`isola felice. Ma questa attitudine va ulteriormente sviluppata. Per questo abbiamo intenzione, come Procura, di preparare un protocollo operativo per integrare quello esistente. Il lavoro ? tanto. Il decreto legge dello scorso Febbraio sta dando i suoi risultati anche nel lecchese: per quanto riguarda lo stalking abbiamo ricevuto 65 notizie di reato, in seguito alle quali sono state avviati 21 procedimenti penali; abbiamo inoltre 35 procedimenti in corso per violenza sessuale e 86 per maltrattamenti.?

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Paolo Del Grosso, Elisabetta Morosini e Paolo Salvatore

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La prima relatrice a prendere la parola dopo il Procuratore Buonanno ? stata Elisabetta Morosini, Giudice per la Indagini Preliminari presso il Tribunale di Lecco. ?Ho voluto intitolare il mio intervento `Il processo penale dalla parte della vittima`, perch? spesso il soggetto debole, chi subisce il danno, si trova ad essere quasi dimenticato durante il processo. Ma la Convenzione per i Diritti dell`Infanzia stipulata a New York il 20/11/1989 e recepita dall`Italia il 27/05/1991 parla chiaro. La vittima delle fattispecie di reato sopra descritte ha diritto ad essere protetta durante il procedimento, ha diritto ad essere ascoltata da personale competente e da professionisti delle scienze umane. Lo stesso viene garantito dalla Corte Europea dei Diritti dl Fanciullo.
Occorre avere le idee chiare. Nel caso di maltrattamenti su minori l`organo deputato alle indagini ? sempre e solo l`Ufficio Minori della Questura di Lecco, qualunque sia l`organo di polizia che riceve la notizia di reato. Il maltrattamento, come recita l`art.572 del codice di procedura penale, si configura solo se la violenza si protrae nel tempo, in occasioni ripetute, con la vittima in stato di soggezione. La volontariet? ? un altro punto chiave che occorre chiarire in sede di indagine. Abbiamo avuto il caso di un bambino maltrattato fino alla morte. In seguito alle notizie raccolte dagli inquirenti la Cassazione ha trasformato il capo di imputazione da maltrattamento aggravato a omicidio volontario. Capite bene che si aprono prospettive ben diverse. L`acquisizione della notizia di reato ? un momento cruciale, dove ? richiesta la massima efficienza e la massima tempestivit? nell`informare il Pubblico Ministero. Le indagini devono scattare subito. Su-bi-to. Da parte degli insegnanti, ad esempio, non possiamo non rilevare una tendenza a ritardare la comunicazione della notizia di reato. Notizia che anche una volta comunicata agli organi inquirenti deve essere custodita con assoluta discrezione: la segretezza delle indagini ? indispensabile ad esempio per rilevare la flagranza. L`indagato deve essere colto di sorpresa. In ambito famigliare, poniamo il caso di un genitore che maltratta il figlio, se la notizia di reato viene divulgata cosa pensate che succeda al bambino? E` destinato a soccombere. Spesso ritratta in seguito alla recrudescenza delle minacce. Dunque protezione della vittima; tutela; ascolto diretto, tempestivo e dettagliato; personale femminile nei colloqui; sono tutte condizioni sulle quali non si pu? transigere. L`ospedale di Lecco, oltre ai suoi neuropsichiatri e psicologi, ci ha messo a disposizione una camera con giocattoli per i colloqui con i minori, nella quale ? installato un sistema di videoripresa. La videoripresa ? molto importante perch? elimina alla radice la possibilit? di illazioni da parte della difesa. Lo stesso vale per la riproduzione fotografica delle lesioni. Un conto ? leggere la parola `ecchimosi`, un altro ? vedere un volto tumefatto. Dunque non basta recepire la notizia di reato, ma occorre passare tempestivamente all`audizione diretta della parte offesa, non della mamma che spiega cosa ? successo alla figlia, ma della figlia stessa. Occorre analizzare il fatto scrupolosamente ed evitare qualsiasi suggestione etero indotta. La Cassazione , ad esempio, ha di recente ritenuto errate le pratiche investigative messe in atto durante le indagini relative al noto fatto di cronaca di quell`asilo romano in cui sarebbero stati compiuti abusi sui bambini. Il risultato ? il completo decadimento della prova. L`intera audizione non vale pi? nulla. Dunque i riscontri organici vanno fatti subito. Specie nel caso di violenze sessuali. Micro-lesioni intervaginali si possono rilevare solo con particolari strumenti, e nel giro di 24 ore ? possibile che scompaiano. Ancora una volta, quindi, tempestivit?. Per questo tipo di indagini la clinica Mangiagalli ci ha messo a disposizione il suo colposcopio, e pi? in generale abbiamo il completo appoggio della ASL di Lecco.?

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La parola ? quindi passata al Sostituto Procuratore Paolo Del Grosso: ?Lo scoglio pi? grande che incontra il PM ? la difficolt? probatoria. Spesso l`unica cosa che si ha a disposizione ? la dichiarazione della parte offesa. Per questo occorre rilevare il maggior numero di riscontri possibili in sede di indagine. Il PM ? alla ricerca disperata di materiale probatorio. In questo senso la legge dello scorso Febbraio ha ampliato la possibilit? di ricorrere all`incidente probatorio. Prima lo si poteva utilizzare solo in caso di violenza sessuale su minori di anni 16, mentre ora ? applicabile anche alle fattispecie di maltrattamento e stlaking. Inutile dire che pu? essere decisivo. La persona offesa non dovrebbe essere costretta a testimoniare anche in fase di dibattimento. Con gli attuali tempi della giustizia capita che a distanza di anni la persona ritratti, o sia imprecisa, e la difesa ci mette poco ? ed ? suo diritto, beninteso ? a mettere una bella pietra tombale sull`intero procedimento. Come gi? detto dalla Dottoressa Morosini occorre quindi agire d`urgenza. Avvisare subito il PM, sequestrare indumenti per cercare tracce biologiche, refertare tutto, disporre una visita ginecologica tempestiva. Le intercettazioni si possono utilizzare solo nel caso di violenza sessuale. Stalking e maltrattamenti non ne prevedono l`uso. Sempre nell`ottica di prevenire possibili legittime contestazioni da parte della difesa ? necessario disporre una perizia psicologica in modo che sia incontestabile la capacit? di testimoniare da parte della vittima. E` inoltre utile il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa da parte dell`indagato. Si tratta di una misura introdotta con la legge dello scorso Febbraio atta proteggere ulteriormente la vittima da possibili pressioni. L`obbligo di custodia cautelare in carcere ? anch`esso introdotto a Febbraio ? ci lascia invece perplessi. Si tratta di una misura presa probabilmente sull`onda dell`emozione suscitata da alcuni fatti di cronaca, operativamente poco utile. Aldil? delle carceri sovraffollate, occorre rilevare che la prospettiva di una misura cautelare cos? dura non dispone certo l`indagato a mettere in atto condotte riparatorie nei confronti della vittima. Il dramma si ingigantisce.?

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In chiusura ? intervenuto Paolo Salvatore, Giudice Penale presso il tribunale di Lecco, arrivato in ritardo alla conferenza proprio perch? impegnato in un processo per maltrattamento di minore. I doveri dell`organo giudicante, la formazione della prova ?genuina? in fase di dibattimento, e il momento della decisione sono stati i temi trattati dal magistrato.

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I relatori hanno meritato ripetuti applausi. Soddisfazione evidente dell`uditorio. La motivazione dei vari attori istituzionali a migliorare la propria performance di fronte a reati cos? odiosi e drammatici appare autentica.

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Massimo Colombo



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