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Scritto Lunedì 23 novembre 2009 alle 15:22

Perchè i politici dicono no alla Belco, ai partner e al lavoro? Gli interrogativi di un imprenditore locale

Verderio Inferiore

PERCHE` I POLITICI DICONO NO ALLA BELCO SRL, ALLE AZIENDE PARTNER E AL LAVORO?
E` la domanda che mi pongo come amministratore unico della BELCO SRL che nel lontano 24 maggio 2007, da cittadino e Imprenditore italiano, avendo tutti i requisiti previsti dalle leggi vigenti, ha legittimamente inoltrato al Comune di Verderio Inferiore una richiesta corredata da progetto esecutivo per la costruzione di due capannoni industriali.
La travagliata procedura amministrativa espletata mediante lo Sportello Unico per le Attività Produttive previsto dall`art.5 D.P.R. 447/98 e s.m.i (procedura introdotta dal legislatore per velocizzare le pratiche amministrative e concludersi in tempi certi e brevissimi),si è positivamente conclusa in data 10 settembre 2009 (28 mesi dopo il deposito della richiesta, altro che tempi brevi e certi) con parere pienamente favorevole alla realizzazione dei due capannoni pronunciato da tutti gli enti pubblici intervenuti, ASL, ARPA, LARIORETI HOLDING S.P.A., VVFF, PROVINCIA DI LECCO, Responsabile S.U.A.P. del Comune di Verderio Inferiore.

Il Consiglio Comunale di Verderio Inferiore in data 9 novembre 2009 ha detto NO al progetto presentato dalla BELCO SRL sul quale si erano già espressi favorevolmente tutti gli enti sopracitati.


Ora mi chiedo:
"Per quale motivo i politici di Verderio Inferiore nel 2007 hanno avviato la procedura burocratica per l`esame del progetto se già sapevano di doverlo bocciare?" (vedi i programmi elettorali 2009 della maggioranza e dell`opposizione nel Comune di Verderio Inferiore nei punti relativi a Territorio e Industrie che risultano in netto contrasto con i programmi elettorali presentati dalle stesse forze politiche per quanto riguarda le elezioni provinciali della Provincia di Lecco 2009)
"A che cosa serve seguire alla lettera quanto prevedono tutte le leggi relative agli insediamenti produttivi, in particolare l`art.5 D.P.R. 447/98, se alla fine decidono i politici?"
"Tutti i politici di qualsiasi schieramento, ordine e grado, DURANTE LE CAMPAGNE ELETTORALI chiedono alle aziende italiane di investire e produrre in Italia e promettono di creare le condizioni ottimali per le aziende che intendono investire. Per quale motivo, gli stessi politici ora dicono NO agli investimenti della BELCO SRL, delle aziende partner e alla creazione di nuovi posti di lavoro?" "Per quale motivo, tutti i sindacati (CGIL, CISL, UIL, SINDACATO PADANO), informati della questione tramite lettera e e_mail sono latitanti?

La Costituzione Italiana recita:

Art. 1
L`Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell`uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l`adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l`eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l`effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all`organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un`attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 41
L`iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l`utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l`attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.


Probabilmente ho sbagliato credendo che la costituzione italiana e le leggi vigenti bastassero a tutelare i miei diritti di cittadino e di imprenditore italiano. Una cosa è certa, visto quanto accaduto, ci meritiamo il 49°posto da terzo mondo nella classifica riguardante la Competitività Economica 2009/2010 stilata dal World Economic Forum. Altro che sesta potenza economica mondiale.

BELCO SRL
AMNISTRATORE UNICO
BONFANTI LUCIANO



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