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Scritto Luned́ 23 novembre 2009 alle 18:58

Lecco: emigra in Spagna e si ``dimentica``
di moglie e figlio. Ex operaio a processo.

Lecco
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Il Tribunale di Lecco


V.M. è stato chiamato oggi a Palazzo di Giustizia di Lecco per rispondere del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare ai sensi dell’art. 570 del codice penale. L’uomo, ex operaio di un`azienda di Brivio, è stato sposato per 11 anni con la moglie C. dalla quale ha avuto un figlio, L.M. Nel 2000 il Tribunale ha dichiarato la separazione giudiziale dei coniugi con l’obbligo da parte dell’imputato di corrispondere al figlio l’equivalente odierno di 300€ mensili (all’epoca aveva stabilito 600.000 £). In una prima fase l’uomo avrebbe adempiuto con regolarità agli obblighi impostigli dal Giudice. Successivamente, sempre secondo la ricostruzione fornita dalla moglie, avrebbe smesso di mantenere il ragazzo in maniera continuativa. Secondo la moglie avrebbe versato “una tantum” somme irrisorie di denaro. Ma la denuncia scatta nel 2003 quando l`ex coniuge viene a sapere tramite la cognata dell`intenzione dell`uomo di licenziarsi dall`azienda per trasferirsi all`estero, per la precisione in Spagna. “Voglio tutelare al massimo mio figlio” ha spiegato C. al giudice Ambrogio Ceron. V.M., nel periodo a cavallo tra il 2003 e il 2006, ormai oltreconfine, avrebbe continuato a versare in maniera sporadica minime somme di denaro oltre a sentire il figlio via telefono e solo saltuariamente. Un unico incontro tra padre e figlio, stando al racconto della donna, sarebbe avvenuto per pochi giorni dal momento del trasferimento. Poi più nulla, a parte le telefonate. Contatti che proseguono sino al 2006, anno in cui il figlio, probabilmente a seguito di una crisi personale generata dal difficile contesto famigliare e lavorativo, ingerisce diverse pastiglie, con l`intento di farla finita. La mamma, allertata dai medici si precipita al pronto soccorso e da qui chiama l`ex marito per raccontargli la gravità della situazione. “Non ho tempo, sono fatti vostri, arrangiatevi” si sarebbe sentita rispondere. Da quel momento cessano i contatti con l`uomo e i versamenti per il mantenimento del ragazzo si fermano. C. allaccia una relazione con un altro compagno, autista di un`impresa edile, mentre il figlio si destreggia tra vari lavoretti: volontario in marina, magazziniere, barista. Esperienze che durano complessivamente pochi mesi e fruttano qualche migliaio di euro. Insufficienti per una vita serena e insufficienti anche per colmare quel vuoto che aveva spinto il giovane al tentativo di un gesto disperato. Nei confronti del padre imputato, per ora, è stato emesso un provvedimento con il pignoramento del TFR (trattamento di fine rapporto) e la restituzione all`ex moglie e al figlio di 2.300 euro. La donna ora vuole giustizia per tutti gli anni trascorsi in difficoltà e senza il sostentamento da parte dell`ex coniuge. Il giudice Ceron ha rinviato il procedimento all’udienza dell`1 dicembre alle ore 10.30 per l’escussione dei rimanenti teste del pubblico ministero e quelli della parte civile, avvocato Maria Grazia Corti.

 

Simone Bonfanti



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