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Scritto Lunedì 23 novembre 2009 alle 19:40

Merate: concerto delle corali cittadine
per celebrare la patrona Santa Cecilia

Merate
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Santa Cecilia, patrona della musica, è stata celebrata anche quest`anno con un concerto di tutte le corali cittadine che hanno animato la Messa di venerdì 22 novembre, giorno appunto dedicato alla sua venerazione. Una celebrazione, presieduta dal prevosto don Luigi Conti, che è stata particolarmente apprezzata per la cura nella scelta dei canti e nella loro esecuzione. Ad accompagnare i cantori, come lo scorso anno, è intervenuta la banda cittadina.

 

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Santa Cecilia, martire a Roma nel II secolo sotto Marco Aurelio, è venerata come santa dalla Chiesa cattolica. Il suo culto è molto popolare poiché Cecilia è la patrona della musica. Si festeggia il 22 novembre. È quanto mai incerto il motivo per cui Cecilia sarebbe diventata patrona della musica. In realtà, un esplicito collegamento tra Cecilia e la musica è documentato soltanto a partire dal tardo Medioevo. La spiegazione più plausibile sembra quella di un`errata interpretazione dell`antifona di introito della messa nella festa della santa (e non di un brano della Passio come talvolta si afferma). Il testo di tale canto in latino sarebbe: "Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar" ("Mentre suonavano gli strumenti musicali (?), la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa"). Per dare un senso al testo, tradizionalmente lo si riferiva al banchetto di nozze di Cecilia: mentre gli strumenti musicali (profani) suonavano, Cecilia cantava a Dio interiormente. Da qui il passo ad un`interpretazione ancora più travisata era facile: Cecilia cantava a Dio... con l`accompagnamento dell`organo! Si cominciò così, a partire dal XV secolo (nell`ambito del Gotico cortese) a raffigurare la santa con un piccolo organo portativo a fianco.

In realtà i codici più antichi non riportano questa lezione dell`antifona (e neanche quella che inizierebbe con Canentibus, sinonimo di Cantantibus), bensì Candentibus organis, Caecilia virgo.... Gli "organi", quindi, non sarebbero affatto strumenti musicali, ma gli strumenti di tortura, e l`antifona descriverebbe Cecilia che "tra gli strumenti di tortura incandescenti, cantava a Dio nel suo cuore". L`antifona non si riferirebbe dunque al banchetto di nozze, bensì al momento del martirio.


Dedicato alla santa, nel XIX secolo sorse il cosiddetto Movimento Ceciliano, diffuso in Italia, Francia e Germania. Vi aderirono musicisti, liturgisti e altri studiosi, che intendevano restituire dignità alla musica liturgica sottraendola all’influsso del melodramma e della musica popolare. Sotto il nome di Santa Cecilia sorsero così scuole, associazioni e periodici.


Cecilia, in quanto patrona della musica e musicista lei stessa ha ispirato più di un capovolavoro artistico, tra cui l`Estasi di Santa Cecilia di Raffaello, oggi a Bologna (una copia della quale, realizzata da Guido Reni, si trova nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. Ricordiamo anche la Santa Cecilia di Rubens (a Berlino), del Domenichino (a Parigi), di Artemisia Gentileschi.
(info da Wikipedia)

 

 



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