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Scritto Marted́ 24 novembre 2009 alle 15:13

Lecco: i lavoratori della Leuci incontrano
il dr. Frantellizzi. ``Serve un contributo corale.
L'unione industriali non ci aiuta``

Lecco

Da una parte la proprietà, che annuncia l’imminente licenziamento di altri 100 dipendenti, abbassando ulteriormente il numero da 130 a 30 lavoratori. Dall’altra i dipendenti, decisi  a non mollare la loro battaglia, lanciando un ‘guanto di sfida’ all’interno del sistema lecchese. La lotta dei lavoratori Leuci diventa così un esempio di non rassegnazione e di non impotenza, una lotta che continua da 3 anni e che non conosce la parola rassegnazione.

 

 

‘Combattono’ sempre più motivati, convinti che per salvare l’azienda è ancora possibile fare molto. Prima di tutto trovare un contatto con le istituzioni, attirando così l’attenzione su una situazione alquanto delicata. Partiti dalla fabbrica di via XI Febbraio, proprio oggi una quarantina di dipendenti ha raggiunto il Comune di Lecco, dove è stato istituito un sit-in con tanto di tamburelli, per ‘farsi sentire e non passare inosservati’. Previsto in mattinata l’incontro con il commissario straordinario del Comune, Sante Frantellizzi, che dalla scorsa settimana presiede le stanze di Palazzo Bovara.

 

 


“Ha dichiarato che si occuperà anche delle questioni attuali del nostro territorio e che il problema del lavoro è centrale a Lecco  - ha spiegato Germano Bosisio, Rsu – Il ruolo delle istituzioni è molto importante per assicurare un percorso di tenuta occupazionale e per scongiurare l’ipotesi fondata di speculazione del marchio e dell’area immobiliare. Aspettiamo un contributo da tutti perché la Leuci è il simbolo dell’intero territorio” In sintesi, si chiede di prestare attenzione all’intera vicenda della fabbrica, non consentendo al sig.Pisati, patron della L.C. Relco Spa che ha acquisito a suo tempo la Leuci, di ‘sfilarsi’ dalla responsabilità sociale, potenziando invece l’innovazione e la progettazione. Non solo; mantenere le promesse fatte e perseguire l’implementazione di un’attività fortemente innovativa, con il contributo di istituzioni, forze sociali, componenti universitarie, non commercializzando quindi esclusivamente prodotti d’importazione.

 

 

Riassunta la storia della fabbrica alla presenza del commissario Frantellizzi, si è passati ai numeri, per avere un quadro concreto e completo della situazione. Nel 2006 erano 250 i lavoratori, 130 a settembre nel 2009, con il rischio di scendere a 30 in un prossimo futuro. Una fabbrica che, ai tempi d’oro, è arrivata a dare lavoro a 600 dipendenti, producendo annualmente 140milioni di lampade. “Ci hanno detto che non è loro intenzione chiudere ma ci sembra che ora stiano solo utilizzando il marchio per importare prodotti da commercializzare. L’imprenditore pare non abbia soldi per noi ma per comprare 5 puledri da 1milione di euro sì. L’Unione industriali non ci sta aiutando, ci stiamo anche interessando per capire se qualcuno è disponibile a rilevare l’attività, teniamo gli occhi aperti perché questa attività non chiuda”.

 

 

 

Toni decisi, chiari, a cui il dott. Frantellizzi ha risposto dando una lieve speranza ai lavoratori “Capisco benissimo la situazione e comprendo che è critica. L’amministrazione comunale si renderà partecipe e attiva insieme alla Provincia, Regione e Unione Industriali. Lecco ha tutto l’interesse affinchè l’unità produttiva rimanga, la Leuci è un patrimonio ma bisogna capire concretamente dove possono essere trovate le soluzioni. Oggi stesso manderemo un messaggio all’Unione industriali per predisporre un appoggio anche  da parte dell’amministrazione comunale”.

 

 

Il commissario Sante Frantellizzi

 

Un incontro fortemente voluto quello di oggi, in vista di un importante e atteso appuntamento previsto per il primo pomeriggio di domani, quando lavoratori e sindacati si ritroveranno faccia a faccia con la proprietà, sperando che, tra le parti, non vi sia un ennesimo e irrisolutorio allontanamento.



C.C.



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