Caro Cardinale

Caro Cardinale, mi rivolgo a Lei così, pur non essendo una Sua “pecorella”, perché è, come me, un brianzolo doc che non gira intorno alle questioni e va dritto al punto.

L’attacco becero ed esagerato dei Leghisti un po’me lo aspettavo. Ormai nella stanza romana dei bottoni, la Lega deve, in qualche modo, nascondere che ha cambiato pelle e che, da guelfa, come ai tempi del prof. Miglio, è diventata “ghibellina” in difesa del loro nuovo “imperatore” Berlusconi.

Mi sembra di assistere alle scene del film di Dino Risi “La marcia su Roma” durante le quali il Federale fascista della prima ora, Tognazzi, cancella, uno ad uno, i punti del programma di “San Sepolcro”. All’arrivo nella Capitale del programma social rivoluzionario non rimane nulla!

Avevano giurato a Pontida che avrebbero difeso le comunità locali, ma, con le Finanziarie, le stanno distruggendo! Avevano giurato di difendere i valori culturali ed ambientali delle nostre terre, ma, oggi, si sono trasformati in “distributori di soldi” alle organizzazioni folkloristiche esattamente come gli “odiati” democristiani o comunisti. Potrei continuare sulla famiglia o meglio sulle loro famiglie, sui pochi soldi per la mitica sicurezza! Ora sono i difensori del cristianesimo, ma usano il crocefisso come clava!

Attaccano Lei perché, a differenza di loro, un po’ la Bibbia l’ha letta ed ha dimostrato, con i fatti, che è possibile testimoniare la propria Fede nella vita di tutti i giorni in modo completamente diverso da loro. Vede, caro Arcivescovo, Lei è amato anche da chi vota Lega perché è un “pastore”, un uomo che vive i loro stessi sentimenti, ma dà risposte “diverse” da quelle del partito che votano.

La Sua pericolosità, Eminenza, per i dirigenti leghisti, sta tutta qui.

Paradossalmente, Lei ricorda loro che sono diventati vassalli del nuovo potere romano. 

Le faccio i miei piu’ sinceri auguri per il Natale e Le auguro un nuovo anno felice e di stile “brianzolo”. Noi della Brianza abbiamo le spalle larghe!

Ambrogio Sala