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Scritto Venerd́ 21 maggio 2010 alle 22:49

Lecco: la Guardia di Finanza torna al Manzoni
e preleva altri documenti su Hospital Service,
la mista ancora attiva

Lecco
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L`ospedale Manzoni di Lecco


La Guardia di Finanza è tornata a bussare all’ospedale Manzoni di Lecco, con in mano una richiesta di supplemento d’inchiesta firmata dal Magistrato della Corte dei Conti che ha rilevato l’indagine già in corso da anni sulla Hospital Service Spa. Le Fiamme Gialle sono state due volte la scorsa settimana all’ospedale di Germanedo acquisendo parecchia documentazione sull’attività della società costituita dall’Azienda ospedaliera al 51% e dalle tre aziende che erogano all’azienda ospedaliera stessa i servizi di lavanderia, pulizie e ristorazione. Ovvero la Rentex, la Copma e la Serist che assieme detengono poco meno del 49% della spa. La vicenda è nota ai lettori “storici” di merateonline perché fu proprio questo giornale a sviluppare le prime inchieste sull’iniziativa varata nel 2000 da Roberto Rotasperti, allora Dg dell’A.O. di Lecco. Le presunte irregolarità vertevano su diversi aspetti sin dalla costituzione, che ha previsto un premio di ammissione tra le aziende private interessate a ottenere gli appalti; premio di una quindicina di miliardi di lire che però era stato utilizzato nel bilancio dell’ospedale anziché inserito in quello della H.S. In altre parole le tre società private non hanno partecipato a una gara diretta per avere l’appalto ma hanno offerto una cifra per entrare nella Spa mista. E una volta entrate hanno automaticamente ottenuto i lavori. Ma la procedura iniziale parlava di un contratto di 4 anni limitato al solo ospedale di Lecco. Un mese dopo, però, quel testo veniva modificato con l’estensione dei servizi a tutti i presidi pubblici lecchesi e, con altra delibera, i 4 anni diventavano 8, ossia sino al 31 dicembre 2008. L’arrivo a Lecco di Piero Caltagirone e del suo staff, Zoli e Galluzzo, ha segnato una svolta. Il top manager oggi alla testa del prestigioso San Matteo di Pavia commissionò uno studio per verificare l’economicità dei costi contrattualizzati con le tre aziende private. Il peritò stabilì che in diversi casi tali costi superavano la media del sistema regionale. Caltagirone quindi aprì un negoziato con i dirigenti di Copma, Rentex e Serist ottenendo dopo un duro confronto sconti che sommati hanno prodotto un risparmio tra il 2005 e il 2008 di oltre 5 milioni di euro. Nel frattempo però aveva anche provveduto a inoltrare la documentazione alla Procura della Repubblica di Lecco affinché valutasse l’esistenza di eventuali illeciti o irregolarità. Dalla Procura di Lecco però non è partita alcuna azione, almeno resa nota né alcun procedimento, nonostante ormai siano trascorsi 7 anni. Si è mossa invece la Corte dei Conti sulla base delle accurate indagini condotte dagli uomini della Polizia Tributaria nucleo di Milano agli ordini del ten. col. Marco Menegazzo, specializzata nella tutela della spesa pubblica.. Nel frattempo è scaduto anche il secondo quadriennio. La nuova direzione generale ospedaliera guidata da Ambrogio Bertoglio, però, non ha provveduto a sciogliere la Hospital Service Spa e a bandire le gare d’appalto ma, al contrario, ha prorogato fino al 31 dicembre 2010 il contratto con H.S. Peraltro alcune fonti sostengono che i pagamenti in realtà siano direttamente effettuati dall’azienda ospedaliera ai tre fornitori. Ma si tratta di una circostanza che, semmai, sarà verificata dagli agenti della Guardia di Finanza. Restano invece i “disagi” per la presunta riduzione di alcune prestazioni a seguito del ridimensionamento dei costi riconosciuti dall’A.O. alla H.S. con l’operazione risparmio condotta da Piero Caltagirone. Questa ulteriore coda contrattuale ha indotto la polizia tributaria a riaccendere i riflettori, dietro autorizzazione del nuovo magistrato contabile, la dottoressa Barbara Pezzilli che ha rilevato l’inchiesta dal dottor Claudio Chiarenza. Tra l’altro, almeno per quanto è dato sapere, non sembra che sia ancora stata bandita la gara per affidare gli appalti di pulizia, ristorazione e lavanderia in vista della scadenza del contratto con H.S. Spa. Quindi l’attività di questa società mista che riassume in sé cliente (sostanzialmente unico) e fornitori in uno strano intreccio e che di fatto si dovrebbe limitare a registrare fatture trattenendo il 4% per commissioni amministrative potrebbe andare avanti anche oltre il 2010.

 

Luisa Biella



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