Pensava fosse una rapina facile: la coppietta appartata in zona boschiva, la minaccia di una pistola, la paura dei giovani per qualcosa di peggio. Così il malvivente si è avvicinato a bordo della sua Audi A3 alla vettura ferma sul bordo della “Panoramica” Sirtori-Montevecchia. E’ sceso, si è avvicinato alla macchina e ha spianato la Bruni calibro 8 intimando ai giovani di consegnare portafogli e cellulari. Ma ha avuto una brutta sorpresa: l’uomo alla guida è sceso dall’auto impugnando a sua volta una Beretta 92 FS calibro 9 automatica. E’ un carabiniere. Che non esita a gettarsi all’inseguimento del bandito. Questi non trova di meglio che abbandonare l’Audi e infilarsi nel fitto sottobosco. Inutili le successive ricerche condotte da diverse pattuglie militari fatte confluire in zona Lissolo di Perego dalla centrale operativa di Via Gramsci. Del rapinatore nessuna traccia. L’auto è risultata l’11 maggio scorso a Segrate.
Il fatto è accaduto ieri in tarda serata. Sono da poco passate le 22.30 del 21 maggio. La sera è tiepida. La strada Panoramica che collega Sirtori a Montevecchia, da cui si accede anche da Lissolo di Perego è meta ideale per le coppie. Lo sterrato è chiuso al traffico di scorrimento e in alcuni tratti offre un panorama mozzafiato sulla sottostante vallata con scorci che abbracciano le cittadine di pianura. L’auto della coppia è proprio ferma in uno di questi punti. A bordo un carabiniere fuori servizio, effettivo presso un altro comando militare e la sua ragazza. A fari spenti arriva una Audi A3. Si ferma poco prima. Dall’auto scende un uomo armato di una scacciacani, marca Bruni mod.92 calibro 8. Il malvivente si avvicina alla macchina ferma, batte contro il finestrino col calcio della pistola e intima ai due giovani di scendere e consegnare i soldi e i cellulari. Attimi di panico. E’ difficile stabilire al buio se di delinquenti ce n’è uno solo o più d’uno. Il carabiniere finge di accondiscendere il bandito e scende dall’auto ma in un baleno estrae la pistola d’ordinanza, si qualifica e urla al bandito di gettare l’arma. Disorientato per la piega presa da quella che doveva essere una facile rapina, il malvivente si dà alla fuga. Ma il carabiniere non lo molla, gli balza addosso e lo disarma. Ne nasce una breve colluttazione. Il delinquente riesce a divincolarsi e si getta nel bosco. Troppo buia la sera e troppo fitta la boscaglia per rischiare di inseguirlo anche fra rovi, arbusti e alberi. Il militare lancia l’allarme. Dalla centrale operativa di Via Gramsci partono le indicazioni alle pattuglie in servizio sul territorio. Una, due, tre auto con i colori d’istituto convergono al Tetto Brianzolo. Le prime indagini, sull’auto usata dal bandito e sulla pistola sequestrata. L’Audi è risultata oggetto di furto consumato l’11 maggio scorso ai danni di un giovane di Segrate che subito aveva sporto denuncia alla stazione carabinieri di Agrate. Sull’arma sono in corso i rilievi da parte della scientifica. I carabinieri, intanto, rastrellano la zona. Ma fuggire è facile: basta inoltrarsi nei boschi che circondano la bellissima Valle del Curone. Ora si deve lavorare su vettura e pistola per tentare di dare un nome e un volto al rapinatore di coppiette.