Un’ora e mezza di prove tutti i martedì e un calendario liturgico annuale già organizzato in cui compaiono la messa di Maria Bambina, il Transito di San Francesco, l’appuntamento annuale presso la Chiesa parrocchiale di Dongo, la messa dell’Immacolata, la messa della Notte di Natale, la Passione del Signore, il Perdono di Assisi e la messa in duomo a Milano celebrata proprio nei giorni scorsi.
Con questi dati, il professor Antonello Brivio intende mettere a tacere tutte le voci secondo le quali la Polifonica “San Francesco” del convento di Sabbioncello sarebbe in un periodo di difficoltà. Il gruppo corale, fondato nel 1967 grazie al carisma e al grande intuito della sua guida musicale e spirituale Padre Vincenzo Conti, godrebbe dunque di ottima salute. Chiaro il pensiero del professor Brivio, alla guida della polifonica dal 2002: “In una situazione liturgico-musicale italiana che oserei definire imbarazzante (per non dire vergognosa), le corali che si impegnano a portare avanti un repertorio polifonico pensato per la liturgia sono da elogiare e incentivare. Una Messa ben preparata diventa vera preghiera per chi ascolta. E invece: messe in tv dove non si capisce se il coro canta, urla, o schiamazza; bellissimi organi restaurati ma purtroppo abbandonati perché il Parroco non vuole riconoscere un minimo contributo all’organista qualificato; repertorio di canti che circolano nelle messe parrocchiali sempre più in stile canzonette con chitarre, tamburi ecc..; testi dei canti che non c’entrano niente con la liturgia”. L’attività della “Polifonica San Francesco” continuerà quindi a pieno ritmo anche se, per ragioni tempistiche, non è stato richiesto e dunque ottenuto il contributo comunale destinato a questo tipo di associazioni. L’attività continuerà perchè “il cantare è una partecipazione Sacramentale, un servizio alla Liturgia, una forma di preghiera, ma anche la gioia di stare insieme, di incontrarsi e di comunicare. Cantare in coro è anche un momento di amicizia e di condivisione di un impegno serio e stimolante”.
A. M.