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Scritto Luned́ 24 maggio 2010 alle 09:51

Lecco: l'on.Aprea spiega la
riforma scolastica. Proteste

Lecco
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Un presidio civile e composto, organizzato dai Giovani Comunisti e dal Movimento degli Studenti, ha atteso ieri l’arrivo al centro sociale di Germanedo dell’onorevole Valentina Aprea, Presidente della commissione Cultura della Camera. “Il motivo del presidio”, ha spiegato Alessandro Marcucci dei Giovani Comunisti, portavoce della manifestazione, “è quello di tenere alta l’attenzione sulla situazione scuola” e aggiunge “il disegno di legge Aprea concede libero accesso ai privati, colpendo studenti e insegnanti che si ritrovano in scuole - aziende gestite da dirigenti - manager”. “Questa idea non è condivisibile, è un tentativo di delegittimazione della scuola pubblica”.

 

 

Da sinistra Angela Fortino, l`onorevole Valentina Aprea e Dario Perego

 

L’onorevole Aprea al suo arrivo si è intrattenuta per rispondere a qualche domanda dei giornalisti, ed ha puntualizzato che “la riforma Gelmini è ancora poco conosciuta, darà i sui frutti a partire dal prossimo anno scolastico. La Lombardia in particolare ha preso accordi per percorsi d’istruzione e formazione professionale di qualità e l’innovazione dei licei più tradizionali”, tenendo conto che la difficile situazione economica grava pesantemente sulle spalle della scuola e, in vista degli sforzi che ci vengono richiesti dall’Europa per quanto riguarda la formazione, si auspica per il futuro più collaborazione, meno demagogia e che la scuola non continui ad essere terreno per lo scontro ideologico.

 

 

Durante l’incontro organizzato dal Pdl Lecco nel teatro del Centro Sociale, presenti tra gli altri l’assessore regionale Giulio Boscagli e il coordinatore provinciale Dario Perego, l’onorevole Aprea ha cercato di riassumere le linee guida della nuova riforma scolastica, partendo dalla riorganizzazione operata privilegiando criteri di qualità a quelli, imperanti negli ultimi 30 – 40 anni, che premiavano esclusivamente politiche di quantità. La non adeguata preparazione dei ragazzi e i costi eccessivi raggiunti dalla scuola sono alla base dei tanto contestati tagli che questa riforma mette in campo, nel tentativo di passare da un sistema dilatato a qualcosa di ben definito, in linea con le direttive europee.

 

R. V.



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