Prima ? stato oggetto di un allontanamento cautelare poi di un definitivo licenziamento. Protagonista della vicenda M.Z., cittadino extracomunitario, operaio da 7 anni presso la LCS (Lavorazione Carte Speciali) di Brugarolo. A causare la decisione unilaterale dell`azienda, si legge, nelle motivazioni della lettera ?il comportamento volutamente provocatorio e di sfida assunto nei confronti dell`amministratore?, ?un atteggiamento che esprime forte animosit? verso l`azienda? e ?la mancanza di fiducia, impossibile da ripristinare, che si ? venuta a creare?. Il fatto ora ? finito sul tavolo dell`ufficio vertenze legali della Cgil che porter? la vicenda davanti al giudice del lavoro avendo ritenuto "assolutamente ingiustificato il licenziamento?.
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I fatti si sono svolti una decina di giorni fa. Secondo il racconto fornito dai sindacati M.Z. si trovava all`interno dei capannoni della LCS di Brugarolo e stava svolgendo il suo lavoro. Ad un certo punto avrebbe urtato violentemente (secondo l`azienda pare anche volontariamente) un carrello provocando un rumore assordante. Un gesto avvenuto proprio mentre, in quel momento, stava passando uno dei dirigenti che, secondo la parte in causa, avrebbe commentato l`accaduto con un ?Complimenti?. A quel punto M.Z. avrebbe rivolto uno sguardo ?minaccioso? e provocatorio verso il dirigente, quasi di sfida tanto da procurarsi nei giorni successivi un primo provvedimento cautelare cui ha fatto seguito il licenziamento in tronco. ?M.Z. urtava volontariamente e violentemente un`attrezzatura aziendale, assumendo poi un comportamento volutamente provocatorio e di sfida verso l`amministrazione cui ha rivolto uno sguardo minaccioso prima e dopo il gesto, allo scopo di sfidare. Al licenziamento, non accettando gli elementi posti a sua difesa, si ? addivenuti per la gravit? dell`accaduto contestato. Le giustificazioni inconsistenti non consentono di proseguire. La fiducia ? venuta completamente meno e non potr? essere ripristinata anche a seguito delle controdeduzioni presentate dal lavoratore, controdeduzioni che, a leggerle con particolare attenzione, esprimono forte avversit? verso l`azienda e il suo amministratore?.
Lo sguardo minaccioso e di sfida, sarebbe tuttavia la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso vista la condotta dell`operaio gi? oggetto in passato di rimostranze e richiami da parte dell`azienda. ?Se si fosse optato per la lettera di richiamo? hanno spiegato dalla segreteria sindacale ?non avremmo avuto nulla da contestare ma il licenziamento ci sembra a dire la verit? una scelta troppo drastica. In passato l`operaio era gi? stato ripreso per le troppe assenze e a gennaio invece dei turni era stato messo a giornata per motivi tecnico-organizzativi. L`uomo aveva chiesto di incontrare i vertici aziendali per discutere di questo provvedimento ma non ha mai avuto risposta. Ora la vicenda ? nelle mani dell`ufficio vertenze legali che la sta valutando e sta decidendo come muoversi. Ma la scelta del licenziamento in tronco senza preavviso ci sembra eccessiva?.
Come forma di solidariet? verso il lavoratore e di protesta verso l`azienda, il 60-70% dei dipendenti della LCS ha messo in atto uno sciopero di due ore. Un gesto che replicher? anche nei prossimi giorni.
Ora M.Z. residente a Cernusco, padre di due figli, affittuario ? alla ricerca di un nuovo lavoro che gli permetta di ?sbarcare il lunario?.
L`azienda, contattata telefonicamente, non ha rilasciato dichiarazioni per l`assenza fino alla prossima settimana del responsabile del personale. Lo spazio ? comunque a disposizione della LCS per raccontare la propria versione dei fatti.
S.V.