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“L`azienda è stata irremovibile e ora ha 4 mesi di tempo per procedere al licenziamento di 10 persone” è il commento amareggiato di Luigi Panzeri, sindacalista della Cgil che ha seguito tutta la trattativa del catenificio Regina di Cernusco Lombardone. Ora al termine di un lungo e faticoso iter non si è riusciti a raggiungere l`accordo e i vertici aziendali hanno deciso che non c`è più spazio per alcuna trattativa e l`unica strada è quella della messa in mobilità. La procedura aperta riguarda 10 impiegati, sia uomini che donne e per loro sembra non ci siano più possibilità di rientro. Restano invece ancora in cassa integrazione straordinaria i restanti 302 dipendenti. Il 3 marzo scorso, infatti, erano state aperte in contemporanea le due procedure, quella della CIGS e quella della mobilità (inizialmente per 18 dipendenti). I sindacati si erano da subito proclamati non d`accordo con la decisione di mobilità per la presenza di altre soluzioni. L`azienda, tuttavia, non ha ritenuto sussistessero le condizioni per proseguire nelle trattative e si è mostrata irremovibile. Scaduti i 75 giorni previsti per legge, lo scorso 18 maggio i sindacati si sono nuovamente incontrati con la Regina senza però trovare apertura. “A nostro parere c`erano le condizioni per far sì che tutti rimanessero in azienda, senza arrivare al licenziamento. Non si lavora a regime, è vero, ma le commesse non mancano per quanto ne sappiamo noi. E invece si è optato per un taglio degli indiretti. Garbagnati aveva dichiarato che lui non licenzia. Se è questo che intende...”.
S.V.
