Da una tragica perdita possono nascere speranza, iniziative e progetti di ricerca in grado di restituire la vita a chi è gravemente malato. Accade grazie all’Ail (Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma onlus) di Lecco, che insieme agli “Amici di Roby” organizza il torneo di calcio e pallavolo in memoria del giovane, scomparso prematuramente, giunto alla terza edizione. Un evento che unisce le persone all’insegna dello sport e che l’anno scorso ha permesso di devolvere 8.000 euro alla ricerca sulle malattie ematologiche, cui si aggiungono circa 34.000 euro raccolti con la vendita delle stelle di Natale e 33.000 con le uova di Pasqua. Numeri, progetti e finalità dell’associazione sono stati presentati nella serata di venerdì 21 maggio a Imbersago, alla presenza dei presidenti della sezione di Lecco e Bergamo Napoleone Rota e Pierantonio Pazzini, il direttore della Struttura di Ematologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo professor Alessandro Rambaldi, il presidente dell’Associazione italiana arbitri Alberto Zaroli e la famiglia di Roberto Nava.
Da sinistra il presidente Ail Lecco Napoleone Rota, il presidente Ail Bergamo Pierantonio Piazzini e il presidente dell`Associaszione iatliana arbitri Alberto Zaroli |
“È grazie a loro se abbiamo potuto organizzare il Trofeo, un evento che unisce le persone per uno scopo benefico, a partire da una tragedia” ha spiegato Napoleone Rota. “Oltre all’evento sportivo e alla vendita di stelle di Natale e uova di Pasqua, abbiamo finanziato una borsa di studio per la ricerca a due dottoresse presso il reparto di ematologia di Bergamo”.
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Le sezioni di Lecco e Bergamo collaborano strettamente per un fine comune. “La nostra sezione esiste da 18 anni e come la vostra è nata da una tragica perdita” ha spiegato il presidente bergamasco Pierantonio Pazzini. “Abbiamo realizzato grazie al contributo essenziale di Silvano Manzoni la Casa del sole, una casa di accoglienza per malati ematologici, e il Laboratorio Lanzani che è un punto di riferimento a livello nazionale per la produzione di cellule staminali e i protocolli di cura. L’Ail non è soltanto la raccolta di fondi attraverso la vendita di oggetti o eventi, è un mondo di volontari che vivono a stretto contatto con i malati e i loro famigliari”.
Il professor Alessandro Rambaldi |
Il professor Alessandro Rambaldi ha illustrato alcuni dei risultati ottenuti a Bergamo grazie all’impegno dell’Ail, sottolineando l’importanza di avere a disposizione un numero sempre maggiore di donatori di midollo attraverso l’ Admo. “Il Laboratorio Lanzani ha portato avanti la ricerca per risolvere il problema della tossicità del midollo osseo per il paziente e per l’utilizzo delle cellule del cordone ombelicale nella cura delle leucemie” ha spiegato il primario. “In 10 anni di lavoro siamo riusciti a sviluppare un sistema di caratterizzazione molecolare per stabilire quali sono i pazienti che necessitano del trapianto di midollo e quali no. Grazie alle nuove ricerche nel campo delle leucemie linfoblastiche acute, la speranza di vita dei malati è raddoppiata. Il valore della ricerca è universale, un ospedale che non se ne occupa penalizza i propri malati che ne potranno beneficiare con anni di ritardo. Il lavoro delle associazioni nel diffondere la cultura della ricerca e far conoscere certe problematiche è indispensabile per sensibilizzare l’ opinione pubblica e la classe dirigente italiana”.
Il pubblico |
Il presidente dell’Associazione nazionale arbitri ha sottolineato l’importanza dell’Admo (Associazione donatori midollo osseo), con cui collaborano da anni, nel promuovere la speranza di vita donando una parte di sé. “Roby non ce l’ha fatta, speriamo che la speranza per tutti i malati si allarghi con nuovi donatori di midollo, piccole gocce che insieme possono scavare anche la pietra”.
Il fratello di Roberto, Fabio Nava |
Il fratello di Roberto, Fabio Nava, ha illustrato il programma del 3° Memorial dedicato al fratello. “Si tratta di una festa, se Roberto fosse ancora qui vorrebbe vedere gioia e impegno da parte di tutti i partecipanti. Lui ci ha insegnato ad apprezzare la vita, la stessa che l’Ail promuove con le sue iniziative”.
Le dottoresse Margherita Parolini e Mariachiara Finazzi hanno ringraziato commosse l’associazione per avergli dato la possibilità di lavorare al servizio della ricerca che salva delle vite. “Speriamo di restituire almeno in parte ciò che ci è stato offerto gratuitamente” hanno commentato.
Le dottoresse Margherita Parolini e Mariachiara Finazzi |
Al termine della serata, che ha visto la proiezione di un filmato sulla sezione lecchese, è stato reso omaggio a coloro che con tanta dedizione promuovono eventi e raccolte fondi a sostegno della ricerca e della speranza. Perché l’Ail è vita.
R.R.