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Merateonline > Ci hanno scritto
Scritto Sabato 29 maggio 2010 alle 10:53

Bufale federaliste

Secondo le stime dell`Agenzia del Demanio, il valore complessivo dei beni immobili che verranno trasferiti dallo stato a regioni e province in base al Decreto sul Federalismo Demaniale recentemente approvato dal Governo su parere favorevole della competente commissione parlamentare si aggira sui 3 miliardi e 200 milioni di euro. Poco più di un miliardo (un miliardo e 77 milioni, per l`esattezza) verrà ripartito tra le 4 regioni settentrionali a statuto ordinario (Piemonte, Liguria, Lombardia e Veneto). In caso di vendita però gli enti locali potranno incassare soltanto il 75% del ricavato (che dovrà essere utilizzato esclusivamente per ripianarne i debiti) restituendone il 25% allo stato: diciamo che il valore realmente monetizzabile del patrimonio che sarà messo a loro disposizione ammonterà a 2 miliardi e 400 milioni, dei quali circa 808 milioni (pari a poco meno di 40 euro per ciascuno dei loro 20˙789˙000 abitanti) toccheranno alle nostre 4 regioni. Certo, il valore dei beni che saranno sottratti alla comunità per cederli a qualche privato potrà essere un poco incrementato mediante qualche opportuna modifica delle destinazioni d`uso (con conseguente cementificazione selvaggia di luoghi che erano finora bene o male tutelati). Luci e ombre, forse, ma francamente questa miseria non mi sembra giustificare i toni trionfanti che si sono sentiti da parte leghista (“PRIMO SÌ AL FEDERALISMO – intitolava a caratteri cubitali La Padania del 20 Maggio – Un pezzo dopo l`altro – proseguiva citando Umberto Bossi – arrivano i risultati. Iniziamo a goderci il presente ...”). Sarebbe già sufficiente a fornire materiale di riflessione a qualche militante leghista al quale la passione politica non abbia del tutto annebbiato le nozioni più elementari dell`aritmetica, ma c`è ben altro.


Non era passata infatti una settimana dalla graziosa donazione una tantum di meno di due miliardi e mezzo agli enti locali che il governo centrale, dopo aver improvvisamente scoperto lo stato disastroso dei conti pubblici (il nostro debito è risalito in pochi mesi al 115.2% del PIL, a un`incollatura dal 120% della Grecia), ha varato una manovra che sottrae ai medesimi enti locali 13 miliardi, ossia oltre 5 volte tanto, solo nei prossimi due anni. Potete scommettere che presto il decreto si convertirà in legge dello Stato con i voti favorevoli (già annunciati, del resto) dei deputati e dei senatori leghisti, che magari avranno il coraggio di cantare vittoria se l`iter parlamentare avrà ridotto lo scippo a 12 miliardi. Forse nemmeno i dirigenti della Lega possiedono le nozioni più elementari dell`aritmetica, oppure sono complici dei loro alleati di governo nella presa in giro dei propri elettori? Certo se avessi votato per loro entrambe le alternative mi farebbero infuriare ma, sapendo bene fino a che punto la passione politica può accecare gli italiani (e in questo i sedicenti padani non sono secondi a nessuno), non mi faccio troppe illusioni.


“In altri momenti avremmo già mandato a carte all’aria il governo, ma oggi ci rendiamo conto che si stanno compiendo passi fondamentali verso il federalismo”: così scriveva su questo sito Andrea Robbiani in un intervento del 23 Ottobre 2008. Chissà se il sindaco di Merate è ancora convinto, di fronte a un potere centrale che (oggi come due anni fa) ci sfila prontamente di tasca con la mano sinistra cinque euro per ogni euro che ci ha solennemente assegnato con la destra chiamando tutto ciò “federalismo”, sia valsa e continui a valere la pena di ingoiare tanti rospi? Non pretendo una risposta, ma mi piacerebbe che lui, e gli altri Robbiani che non la pensano come me ma si danno da fare per ciò che ritengono il bene dei propri concittadini, si fermino almeno qualche istante a riflettere.



Michele Bossi



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