Il Governo aveva assicurato che non avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani.
La manovra finanziaria appena varata le mette, eccome! Le mette fortemente nelle tasche dei lavoratori e dei cittadini.
Il taglio netto orizzontale sul provvedimento riferito al patto di stabilità nei confronti di regioni, enti locali e sanità, ridurrà inevitabilmente la capacità/possibilità di erogazione di servizi alla persona, ai cittadini ed in special modo a quelli socialmente più esposti.
Una manovra finanziaria iniqua che colpisce le pensioni e soprattutto le donne, partendo dal pubblico impiego, che si vedranno innalzare l’età pensionabile a 65 anni, venendo meno alle forme di tutela ed aggredendo in questo modo la loro dignità.
Si approfitta della manovra per attaccare ancora una volta la Pubblica Amministrazione e punire i dipendenti pubblici colpiti direttamente e duramente che vedranno il blocco dei contratti pubblici fino al 2013, il blocco del turn over fino al 2015, il licenziamento del 50% del personale a tempo determinato, il che significa almeno 45.000 posti di lavoro in meno.
Tutto questo si affianca all`attacco generale dei diritti del lavoro e alla crisi che ha già tagliato un milione di posti di lavoro di fronte alla quale il Governo non è intervenuto.
Troppo facile mascherare le scelte dell`Esecutivo che continua a penalizzare i redditi da lavoro e da pensione, attraverso il fantasma Grecia, o meglio evidenziare il temporaneo taglio dei costi della politica o del’utilizzo delle auto blu, senza intervenire sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni.
Tutto questo senza metter mano alle vere riforme, con provvedimenti che non produrranno risanamento dei conti pubblici, deprimeranno ulteriormente la domanda interna senza sostenere la crescita e produrranno un ulteriore incremento della disoccupazione.
La CGIL aveva presentato delle proposte: l`inserimento di una addizionale di solidarietà sui redditi superiori ai 150 mila euro per liberare risorse da destinare al futuro dei giovani; il ripristino dell`Ici, ma solo per i redditi da 90-100 mila euro; una tassazione unica sulle rendite finanziarie da portare quindi dal 12 al 20%, l’innalzamento della tassazione dello scudo fiscale dal 5 al 7 per cento. Nulla di tutto questo.
Ancora una volta a pagare sempre e solo i lavoratori ed i cittadini.
Dove sono i sacrifici con equità invocati dal Presidente Napolitano?
p.la Segreteria CGIL Lecco
Guerrino Donegà
Il Segretario Generale F.P. CGIL Lecco
Marco Paleari