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Scritto Sabato 29 maggio 2010 alle 16:12

Don Eugenio: ``E' tempo di ripartire``
Lettera ai parrocchiani

Rovagnate

E’ tempo di ripartire di don Eugenio Baio


Carissimi…
È giunto anche per me il momento di passare il testimone.
Ho compiuto 60 anni e da 15 sono a Rovagnate: numeri tondi.
Negli ultimi tre anni sono stato incaricato di guidare l’avvio della Comunità Pastorale. Il Signore, che chiama e manda, si fa sentire anche attraverso le stagioni della vita, le circostanze, l’autorità del Vescovo con i suoi diretti portavoce.
Ho sempre detto di sì senza troppe pretese… e non mi sono mai pentito: Castello di Lecco dal ’78 al ’92, Cinisello dal ’92 al ’95, Rovagnate dal ’95 al 2010.
Anche nell’avvicendamento dei sacerdoti si esprime la Chiesa guidata dallo Spirito Santo che anima il ministero apostolico: mi sento anch’io prete in missione dove sono mandato.
Sono consapevole della varietà di sentimenti che suscita l’annuncio del mio trasferimento a Casorezzo. Io ci sto pensando e pregando da metà aprile, anche voi ora diventate partecipi del dispiacere per l’imminente distacco, ma anche, mi auguro, della serenità e della fiducia che il Signore ci chiede di condividere nel prossimo trimestre di traslochi: è in arrivo Don Roberto Mario Tagliabue (attuale parroco di Maresso) che assumerà l’incarico di responsabile della comunità pastorale istintivamente vorrei allontanarvi da voi in silenzio, senza troppo clamore, continuando a svolgere il mio compio per facilitare il passaggio di consegne nell’ordinarietà quotidiana. So anche però che qualche forma di saluto viene spontanea e può diventare una ragione aggiunta di crescita dell’identità di Chiesa locale in cammino e in ricerca di ciò che vuole il Signore. Cerchiamo di affrontare i disagi che crea ogni ricambio di sacerdote con questo spirito: poca esteriorità e più cuore, motivato della fiducia del Signore.
E’ occasione per guardare al cammino percorso insieme e per riprendere fiato nel prospettare il futuro.
Guardandomi indietro ho anzitutto mille motivi per ringraziare il Signore: quello fondamentale che li riassume tutti è che ho cercato di volervi bene mettendomi umilmente al vostro servizio e sono stato ampiamente ricambiato. Le opere esteriori non sono le più importanti: c’è il bene, passato nelle nostri mani e nel nostro cuore, che conta e rimane per sempre; impossibile quantificarlo per cui lo affidiamo riconoscente alla memoria di Dio. Se sono stato un prete che vi ha aiutato a camminare nella fede, nella speranza e nella carità di Cristo lasciando una traccia nella vostra vita, ne sono più che contento. Ho anche insistito perché ogni singola parrocchia e la Comunità Pastorale non fossero sentite come incombenze burocratiche ma come luoghi-esperienze autentiche di Chiesa: una fraternità alla quale il Signore ci chiama… somma di diversità da rispettare e condividere come risorsa per il bene di tutti, superando le conflittualità; un compito infinito, una sfida continua… basta però, se no finisco per fare una predica; rileggete a riguardo il progetto pastorale.
Guardando al futuro.. da parte mia sono sereno e fiducioso nel cominciare la nuova avventura missionaria nella parrocchia di Casorezzo: raccolgo una eredità consolidata. Da parte vostra… vi accompagnerò con la mia preghiera perché il cammino intrapreso sia continuato e migliorato: c’è ancora tanto da avviare con coraggio. Confermate la vostra disponibilità di collaborazione con il nuovo parroco Don Roberto che avrà bisogno di paziente comprensione: ci vorrà del tempo per ingranare… ma vedrete che il Signore vi farà pionieri nel costruire una Comunità Pastorale al passo con i tempi.
NB. Concludo suggerendo un modo per dirmi il vostro bene o le critiche per quanto non ho risposto alle vostre attese ( so di dovervi anche chiedere perdono per  gli sbagli e le inadempienze) : raccoglierò volentieri gli scritti che metterete nella mia cassetta della posta, ne farò un album che mi porterò dietro e mi rileggerò con calma nella preghiera dicendo al Signore il vostro nome.
Non aspettatevi tante altre parole in più di queste… guardiamoci negli occhi e diamoci la mano.
Già da ora vi ringrazio di tutto assicurandovi un benedicente saluto,

 

don Eugenio



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